martedì 31 maggio 2016

Snack di ceci arrostiti

Tanto si parla del potere benefico dei legumi, che dovremmo consumarne di più ecc. ecc.
Perché allora non utilizzarli come snack aperitivo al posto di arachidi salate di oscura provenienza?
Che, fra le altre cose, non posso più permettermi. Non c'è verso di digerirle... eppure il loro olio, che uso abitualmente in cucina, non mi fa nessuno strano effetto. Un solo cucchiaino di arachidi tostate, per contro, mi procura fastidi indicibili.
Con un po' di pazienza si possono preparare questi ceci arrosto, croccanti e ricchi di sapore.
Una volta pronti si conservano in un barattolo di vetro sino al momento del consumo.
Aromatizzateli a piacere, utilizzando spezie di vostro gusto.
Così, tanto per darvi un'idea... aglio in polvere, cumino, paprika affumicata, zenzero, curry, peperoncino, capperi in polvere, rosmarino tritato.
A parte l'olio extravergine di oliva, tutto il resto è dosato a cucchiaini da caffè.
A breve mi sono ripromessa di provare a usare il metodo di essiccazione in forno a microonde. Poi, quando ho provato, vi dirò.
Ciao ciao maggio... ci lasci con barili di pioggia.

-ricetta-
1 scatola di ceci cotti
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiaini di curry
2 cucchiaini di paprika dolce
1 e 1/2 di cumino macinato
1 e 1/2 di aglio in polvere
1/2 cucchiaino di sale
Scolo i ceci dal liquido di governo, vi consiglio di sceglierli della qualità migliore, ma niente vieta di usare ceci secchi, ammollati e cotti da noi, anzi. In questo caso pesatene 400 g.
Con teli puliti da cucina o di carta, asciugo e strofino i ceci, in questo modo riesco a eliminare la pellicina che li riveste.
In una boule metto l'olio e tutte le spezie, alle quali ho aggiunto anche un cucchiaino di polvere di capperi.
Condisco con questo preparato aromatico i ceci, rivestendoli bene, poi li verso su una placca ricoperta di cartaforno e li faccio cuocere lentamente in forno, già a 160°, per circa un'ora, scuotendo la placca di tanto in tanto.
Una volta cotti saranno croccanti. Quando si sono raffreddati posso metterli in contenitori a tenuta d'aria e conservarli per un paio di giorni.


domenica 29 maggio 2016

Dolce dal sapore mediorientale

Per fare questa torta mi sono ispirata ai dolci libanesi e marocchini, pieni di frutta secca, aromi e spezie. Ho pensato a un mhancha, la spirale marocchina alle mandorle e miele. Solo che ho completamente cambiato i profumi e la pasta che li avvolge.
Avevo della frolla in rotolo, non ricordo più perché l'acquistai poiché è uno di quegli impasti che faccio sempre, e spesso con impasti differenti a seconda di come devo riempirla.
Fatto sta che c'era questo rotolo in frigorifero. In dispensa albergava un vasetto di crema di limoni, una pasta dalla consistenza setosa fatta con limoni di Sicilia, che si dovrebbe mangiare a cucchiaini come fosse nutella. Mi ci vedete? Il consorte l'ha assaggiata e poi è finita nel dimenticatoio. Ogni tanto ci buttavo un occhio dicendomi che dovevo escogitare un modo per usarla.
Detto fatto. Mandorle a lamelle caramellate sul fondo della teglia, qualche biscotto sbriciolato sulla base di frolla prima di velarla di crema, poi ho arrotolato in strisce assemblandole in cerchio. Ne è uscito un dolce compatto, ricco di sapore, da mangiare in dosi minuscole.

-ricetta-
1 rotolo di pasta frolla stesa
200 g crema di limoni
100 g mandorle a lamelle
10 biscotti secchi
100 g zucchero
chiodi di garofano in polvere

Preparo un caramello con lo zucchero e lo stendo sul fondo di un foglio di cartaforno adagiato su una tortiera tonda piuttosto grande. Lo ricopro con alcune mandorle a lamelle.
Stendo la frolla su un piano e sopra spatolo la crema di limoni e sbriciolo i biscotti secchi, vanno bene anche dei biscotti al cacao.
Poi metto altre mandorle a lamelle e comprimo bene. Divido la sfoglia in strisce alte 2 cm e comincio ad arrotolarle su loro stesse sul foglio col caramello. Aggiungo le strisce in cerchi concentrici sempre più larghi sino a che non le ho terminate.
Cospargo con altre mandorle.
Passo la teglia in forno caldo a 180° per circa 35/40'. Il dolce deve colorarsi e cuocere bene anche all'interno.
Una volta intiepidita trasferisco la tortina su un piatto eliminando la cartaforno con attenzione. A causa del caramello potrebbe essersi attaccata al fondo. Ma con pazienza si elimina tutta.
Servo la torta a porzioni minuscole perché è molto ricca e saporita.

sabato 28 maggio 2016

Insalata orto-frutta con salmone marinato

Buondì.
Buon sabato ai gourmand che con costanza mi seguono.
Questa è una proposta insolita, fresca e colorata che porterà non solo sapore ma anche allegria sulla vostra tavola.
Un ottimo antipasto che può anche diventare, all'occorrenza, un secondo leggero.
Si comincia con la marinatura del salmone, che va fatta con un paio di giorni di anticipo. Se andate di fretta basta anche solo una mezza giornata ma se potete farlo riposare un po' di più è meglio.
Poi si fa una base di spinacini oppure di cuori di lattuga e si sceglie la frutta da abbinare.
Pesche e fragole si sposano benissimo all'avocado e all'amarognolo dei giovani spinaci.
Comunque, questa è super collaudata ma, se vi viene in mente qualche altro accostamento provatelo pure.
Dosi per 6

-ricetta-
250 g salmone fresco, un bel trancio di filetto senza pelle
200 g fragole
100 g spinacini 
1 pesca nettarina
1 lime
1/2 avocado
cipolla marinata
semi di coriandolo e cardamomo
sale, zucchero grezzo di canna
olio evo
Stendo il salmone, al quale ho tolto tutte le lische, su uno strato sottile di sale grosso e zucchero.
Poi lo ricopro con altro sale e zucchero e con un pestato di bacche di cardamomo e semi di coriandolo.
Copro con pellicola e faccio marinare in frigorifero per una notte, oppure almeno 6 ore. Quindi lo scolo, lo passo sotto un filo d'acqua corrente per eliminare tutti i residui della marinatura, lo asciugo bene e lo metto in un contenitore coperto di un filo d'olio sino al momento di usarlo.
In un grande piatto da portata stendo gli spinacini, sopra metto fettine di fragola e di pesca e l'avocado che ho fatto a spicchietti e bagnato con succo di lime per non farlo annerire.
Distribuisco qualche anello di cipolla marinata in aceto e condisco con un po' di fleur de sel o sale a scagliette, il succo del lime dov'era a bagno l'avocado e un filo d'olio. 
Affetto il salmone a sottili lamelle e lo appoggio sopra l'insalata poco prima di servire.
Abbiamo sperimentato un abbinamento perfetto con lo champagne base Brut di Diebolt-Vallois, produttore piuttosto classico a Cramant. 


giovedì 26 maggio 2016

Frittelle di baccalà e melanzane

Altro che suola di scarpe!
Queste frittelle sono da leccarsi le dita, ammesso che i miei fritti lascino le dita unte. Cosa che, se il fritto è fatto a regola d'arte, non deve succedere mai.
Antipasto, secondo? Snack golosissimo? Scegliete quello che più vi aggrada.
Ma perché mai mescolare il baccalà con le melanzane? Semplicissimo. Stavo per fare le frittelle e avevo come contorno delle pizzette fatte con rondelle di melanzane. Dopo averle affettate mi sono avanzati i fondi e le parti apicali attaccate al picciolo, troppo piccoli di diametro e un filino più legnosi del resto. Niente paura. Io non getto mai via niente, anzi mi ingegno sul modo per riutilizzare al meglio avanzi e scarti. Li ho pelati e poi cotti al microonde assieme al baccalà, precedentemente ammollato o comprato già così.
La pastella è una classica alla birra bionda, un po' consistente perché ammetto che, da buona marchigiana abituata a friggere, non amo la tempura, quindi le mie pastelle devono rivestire la materia, specialmente quando è molto saporita come in questo caso.
Colorata e insaporita da un po' di curcuma, che fa sempre bene ed è uno dei miei trucchetti.
Con queste dosi si friggono circa 16 frittelle.
Il fine settimana si avvicina e io sono già occupata con la programmazione delle prossime cene di degustazione. Saluti a tutti!

-ricetta-
300 g baccalà ammollato
200 g melanzane
2 uova
100 ml birra chiara
farina 00
sale, curcuma
Metto il baccalà e le melanzane a dadi in un contenitore di vetro, salo e bagno con un bicchiere di acqua, copro con film alimentare e cuocio alla massima potenza nel microonde per circa 5'.
Lascio ancora nel fornetto per 5', poi tolgo il recipiente, scolo l'acqua rimasta, strizzo le melanzane e tolgo la pelle al baccalà, controllando che non ci siano lische.
Nel frattempo in una boule inizio a preparare la pastella, mescolando le uova con la birra, un cucchiaio di curcuma, un pizzicone di sale.
Aggiungo la farina che assorbe e che serve a ottenere un composto piuttosto denso che faccio riposare per 30'.
Verso quindi nella boule il baccalà e le melanzane a bocconcini piccoli.
Scaldo abbondante olio di arachidi nella padella dei fritti e quando arriva a circa 170° verso il composto con un cucchiaio da tè.
Faccio dorare le frittelle in modo uniforme e poi le scolo su carta da cucina.
Mantengo quelle già cotte in forno caldo intanto che le friggo tutte. Poi le porto in tavola.
Secondo mio marito sono buone anche fredde.


martedì 24 maggio 2016

Risotto col soffritto e tonno


Ebbene sì. Un semplice trito da soffritto, ovvero una brunoise di carota, sedano e cipolla e del semplicissimo tonno in scatola. Vabbè, un po' baro, il mio era un vasetto di quello messo in conserva da me col pescato dal consorte, ma sempre tonno è.
Non sottilizziamo sulla qualità, un tonno in scatola sott'olio andrà ugualmente bene. Lo sapete vero che se si deve scegliere tra al naturale e sott'olio è sempre meglio il secondo, per via del minor tenore di sale contenuto? Basta sgocciolarlo molto bene e buttare l'olio di conserva, e in più il sapore è di gran lunga migliore.
Un risotto semplicissimo, di quelli da fare quando si dice: oddio, non ho nulla in frigorifero.
Una dote di sedano, carota e cipolla c'è sempre in dispensa e con gli scarti si fa il brodo vegetale.
Dosi per 4

-ricetta-
360 g riso Vialone nano
1 cipolla grande
2 gambi di sedano
1 carota grande
1 scatola di tonno, pari a 150 g sgocciolato
olio evo
brodo vegetale
sale
Taglio a brunoise, ovvero a dadi di mezzo cm di lato, sedano, carota e cipolla.
Preparo il brodo vegetale con gli scarti e qualche altro pezzo di verdura che ho a disposizione, In alternativa uso un buon prodotto a basso contenuto di sodio e senza glutammato.
Scaldo un velo d'olio nella pentola, ci rosolo la brunoise e poi verso il riso. Faccio tostare per 3' mescolando poi inizio a bagnare col brodo bollente, aggiungendone poco alla volta man mano che si assorbe.
Quando il riso è cotto al dente spengo il gas, verso il tonno sgocciolato e schiacciato con la forchetta e un filo d'olio a crudo. Manteco bene mescolando con energia.
Regolo di sale, copro e faccio riposare 5'.
Quindi porto in tavola e servo.




domenica 22 maggio 2016

Cake ai gianduiotti

Auguri a tutte le Rita, e anche a mia zia che dopo aver preso i voti, tantissimi anni fa, abbandonò questo suo bel nome (che mi affibbiarono come terzo) per quello di Nerea.
Buona domenica a coloro che aspettano l'appuntamento settimanale col dolce.
Quest'oggi vi racconto di come si può preparare una tortina buona e leggera in pochi minuti, con pochi ingredienti che però piacerà a tutti.
Non mi crede oramai più nessuno quando dico che una certa ricetta si fa in quindici minuti, però fanno male ad essere scettici. A volte ne bastano anche solo dieci.
Quindi prima di ripiegare sui mug cake al microonde, che sì sono veloci da fare ma in quanto a piacevolezza... volete mettere quelli cotti in forno?... Tenete questa soluzione a portata di mano, quando l'avrete fatta un paio di volte non sarà nemmeno più necessario leggerla perché è facile da tenere a mente.
La prossima volta proverò a farla con metà fecola di patate e metà fioretto di mais, in modo che sia adatta agli intolleranti al glutine. Ovviamente se non avete gianduiotti va bene qualsiasi tipo di cioccolatini, ovette avanzate da Pasqua, ecc.
Dosi per 6, per uno stampo da plum 22x8

-ricetta-
100 g zucchero
100 g farina 00
8 g lievito
estratto di vaniglia
2 uova
50 ml di olio di semi
sale
6/8 gianduiotti
In una boule mescolo con una frusta a mano le uova con lo zucchero e vaniglia naturale, poi aggiungo la farina passata al setaccio assieme al lievito e mescolo bene prima di aggiungere l'olio e un pizzichino di sale.
Intanto ho acceso il forno a 180°.
Verso l'impasto, piuttosto cremoso nello stampo unto di burro e rivestito di farina, ci appoggio sopra i gianduiotti scartati che affonderanno durante la cottura e faccio cuocere per circa 35'.
Se non siete sicuri fate una prova con il solito stecchino, se esce asciutto è pronta.
Io mi regolo anche dai bordi, quando è ben cotta si stacca facilmente.
La rovescio su una gratella e la lascio raffreddare, poi la spolvero con cacao amaro o zucchero a velo.


sabato 21 maggio 2016

Super quiche

Perché super? Perché il ripieno è racchiuso da due dischi di pasta sfoglia ultra friabile.
Una torta salata che può fare da secondo piatto o anche da portata principale per uno spuntino in terrazza. Super farcita, super saporita, una vera goduria per il palato.
Birra o vino, scegliete quello che più vi piace per bagnarvi la gola.
Ho usato del prosciutto di Praga adagiato su una base di salsa di pomodoro ed emmental grattugiato, anche se al gusto qualcuno ha sostenuto che poteva sembrare salmone affumicato. Misteri del palato.
In ogni caso il suo suggerimento può tornare utile ed effettivamente si potrebbe pensare a una variante con salmone affumicato e formaggio spalmabile profumati con scorzette di limone ed erba cipollina.
Inutile dire che per prepararla occorrono pochi minuti.
Dosi per 6/8

-ricetta-
2 rotoli di pasta sfoglia
100 g passata di pomodoro
120 g prosciutto di Praga
100 g emmental grattugiato
1 tuorlo
latte
semi di papavero
polvere di capperi
sale, pepe
Stendo una prima sfoglia, mantenendo la cartaforno che la avvolge, su una placca.
La spalmo con la passata di pomodoro che condisco con la polvere di capperi o in sua mancanza, sale e pepe.
Cospargo la superficie di formaggio grattugiato e poi stendo le fette di Praga sino a ricoprire tutto il disco. Metto ancora del formaggio sopra il cotto.
Ricopro tutto con l'altra sfoglia cercando di sigillare i bordi al meglio.
Sbatto il tuorlo con poco latte e spennello la superficie della torta, poi spolvero coi semi di papavero.
Cuocio in forno a 200° dai 30' ai 40', dipende dai forni.
In ogni caso la superficie e il fondo devono risultare ben cotti e non umidi.
Trasferisco la torta su un piatto di servizio e la servo tagliata a spicchi dopo averla fatta intiepidire.

giovedì 19 maggio 2016

Zucchini fritters

Questa ricetta la dedico a Donatella, l'amica scrittrice che ha finalmente completato la sua trilogia Il fato degli dei che chissà quando avremo la fortuna di leggere al completo. Con tutte le schifezze che pubblicano, dà fastidio vedere che quelli bravi restano al palo. Oramai, al giorno d'oggi, non è più richiesto di saper scrivere bene storie coinvolgenti, più spazzatura si scrive e con una sintassi da far rizzare i capelli, più si attira l'attenzione delle case editrici.
Lei è, se possibile, ancora più curiosa di me e scova sul web di tutto e di più e spesso mi mette link, su facebook, a ricette facili e veloci.
Come queste frittelle. Adesso cominciano ad esserci le zucchine vere, quelle di orto che quando iniziano a produrre chi le ferma più. Sono le più dolci e versatili.
Basta grattugiarne qualcuna, di medio piccole dimensioni, lasciarle spurgare parte dell'acqua sotto sale e poi mescolarle a pochi ingredienti e friggerle.
Un secondo vegetariano, o un contorno. Le frittelle di verdura sono buone calde o fredde, anche il giorno dopo.
Quanto a quello con cui aromatizzarle scegliete quello che vi piace di più. C'è chi mette aglio schiacciato e prezzemolo, io ne ho usato di disidratato e leggermente salato e poi ho messo curcuma e ho grattugiato anche una piccolissima cipolla. Anche il formaggio può cambiare, reggiano o padano, pecorino, emmental, cheddar.
Un trucchetto per avere la giusta consistenza del composto: calcolate le uova in base al numero delle zucchine, che devono pesare sui 150 g massimo ciascuna. Sempre uno in meno delle zucchine.
Se non trovate la farina autolievitante usatene una 00 e aggiungete un cucchiaino di lievito per salati o di bicarbonato.
Con queste dosi se ne friggono circa 30 pezzi.

-ricetta-
5 zucchini, circa 600/700 g
1 cipolla, 60 g
60 g formaggio grattugiato
4 uova
3 cucchiai colmi di farina con lievito
1 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di aglio disidratato
olio evo
sale, pepe
Lavo, spunto e passo alla grattugia a fori grossi le zucchine, le salo e le lascio riposare 30' prima di strizzarle bene per eliminare l'acqua.
Intanto grattugio anche la cipolla e sbatto leggermente le uova in una boule. Le condisco con l'aglio, la curcuma e un po' di pepe, poi aggiungo zucchine e cipolla, formaggio e farina. Mescolo per amalgamare e faccio riposare 10'. L'impasto non deve essere troppo asciutto, ma piuttosto liquido.
Intanto scaldo in una padella un po' di olio evo, non troppo perché le zucchine devono bagnarsi senza essere sommerse. Uso olio extravergine perché sono fritti di verdura e quindi il suo sapore non disturba.
Quando è ben caldo metto l'impasto a piccole cucchiaiate, lascio dorare da un lato poi le giro e faccio dorare anche l'altro. Proseguo sino a terminare tutto. Le scolo via via su carta da cucina.
Le servo da sole, come aperitivo, come contorno, come secondo goloso.



martedì 17 maggio 2016

Torta salata ortiche e ricotta

Urticanti. Decisamente da maneggiare coi guanti. Scherzo, dai! Le ortiche una volta cotte, superato il momento critico della raccolta, pulitura e lavaggio, non pizzicano più. Anzi, sono un'ottima erbetta con cui farcire la torta salata, arricchita da un ripieno leggero a base di ricotta.
La mattina presto mi incammino lungo l'argine del fiume e spunto le cime delle piantine, dove stanno i germogli più teneri. Mi fanno compagnia folaghe e germani, sempre meno a causa delle nutrie, voraci predatrici di uova e pulcini. Moltiplicatesi a dismisura stanno decimando la fauna delle rive e mettono a rischio gli argini, bucandoli come gruviera.
Ma torniamo all'ennesima quiche di cui vi parlo. Ottimo secondo per una cena estiva, in questo caso basterà per 6 persone, se scegliete di servirla come antipasto o in un buffet della domenica, potete portarla anche in un picnic, soddisferà 12 persone.

-ricetta-
1 rotolo di pasta brisée
250 g ortiche cotte
250 g ricotta
50 g formaggio grattugiato
2 uova
60 ml latte
sale, pepe
Lavo e lesso le ortiche, le strizzo bene e le trito finemente.
Mescolo in una boule le uova con la ricotta, il grana, le ortiche, il latte e una presa di sale. Macino anche un po' di pepe nero.
Stendo la brisée mantenendo la sua carta, rivestendo anche i bordi di uno stampo da 26 cm.
Accendo il forno a 200°.
Verso il composto livellandolo, ripiego pizzicando i bordi della pasta e inforno la quiche per circa 40'.
La sforno, lascio che intiepidisca poi elimino la carta e la taglio a spicchi.
Ogni tanto mio marito mi fa una sorpresa e si procura vini esteri con l'ausilio di un amico, piuttosto pratico di acquisti in rete. Così sbucano fuori dalla cantina prodotti tedeschi o austriaci, come questo Grüner Veltliner di Schloss Gobelsburg. Sa che mi piace questo vitigno un po' defilato e poco conosciuto, prodotto anche da qualcuno in Alto Adige, con complesse note minerali e una buona struttura, determinata dall'affinamento in botti grandi.

domenica 15 maggio 2016

Confettura di fragole e peperoncini

Altra idea esotica pescata a caso di notte, nemmeno memorizzata data la semplicità della ricetta.
Posso solo dirvi che mi sono svegliata con questa cosa in testa, guarda caso era giorno di spesa e questa primavera extra calda ha anticipato la stagione delle fragole, tanto che persino le mie piantine non sono decedute in inverno e adesso iniziano ad avere i primi germogli fruttiferi.
In ogni caso non è difficile trovare splendide fragole italiane saporitissime e mature come queste, varietà Sabrina.
Qualche peperoncino piccante, succo di limone e il gioco è fatto.
Una confettura da gustare magari quando le fragole non saranno più di stagione, il sito diceva che era la 'jam di Natale', evidentemente era australiano.
Solo un po' di pectina per restare indietro di zucchero e rispettare colore e sapore dei frutti, cuocendoli il minimo indispensabile.
Ammetto che non ho avuto il coraggio di tritare i peperoncini piccanti compresi dei loro semi. E il mio sesto senso mi ha suggerito la cosa giusta da fare. La confettura ha il giusto punto di piccante, con tutti i semi e i filamenti sarebbe stata da rimanere a bocca aperta, mentre io sono dell'idea che i vari sapori debbano mischiarsi con garbo. Si devono avvertire senza prevalere, altrimenti dove va a finire il piacere?
Buona domenica a tutti! C'è il sole, aspetto un nuovo turno di amici dopo quelli speciali di ieri, cosa volere di più?

-ricetta-
1250 g fragole pulite
100 g peperoncini piccanti puliti di picciolo, semi e filamenti
700 g zucchero
1 busta pectina 2:1
il succo di un limone, pari a 60 ml
Riduco a pezzetti piccolissimi le fragole e i peperoncini. Vi consiglio di usare i guanti quando li maneggiate.
Metto tutto nella pentola dove cuocerò la confettura assieme allo zucchero e al succo del limone.
Mescolo e lascio riposare due ore. Durante questo tempo il tutto si macera e il liquido aumenta.
Aggiungo a questo punto la pectina e metto sul fuoco, porto a ebollizione forte, poi continuo a mescolare senza sosta per circa 20', un po' per contenere la schiuma e un po' per sorvegliare che non attacchi, sino a che non porto la confettura a cottura.
Spengo e invaso subito in barattoli di vetro precedentemente sterilizzati e asciugati. Tappo e capovolgo.
Dopo 15' li rigiro e, una volta che sono freddi, porto la confettura in cantina, perché al buio possa maturare almeno un mese prima del consumo.


sabato 14 maggio 2016

Pizzette di zucchine tonde

Non so per quale scherzo del destino questa ricetta, ancora in bozza, fu pubblicata da Blogger circa un paio di settimane fa. Appena me ne accorsi, dato che in quello stesso giorno era in programma altro, la ri-catalogai come bozza. Oggi è arrivato il giorno giusto, pertanto vi auguro un buon sabato, quasi asciutto dopo tanta pioggia, e buona cucina!
Ogni volta che le trovo sui banchi del mercato le acquisto. Mi piacciono le zucchine e queste tonde sono dolci e si prestano, solitamente, a essere riempite e farcite.
Poi i soliti dell'altro mondo le hanno presentate come pizzette e, conoscendo la mia nota passione per tutto quanto includa mozzarella e pomodoro, l'idea non poteva che stuzzicarmi.
Le ho proposte varie volte e sempre con molto gradimento da parte di tutti.
Allora mi sono detta che è giunto il momento di raccontarvi la ricetta, anche se è una cosa semplice e abbastanza banale.
Le dosi fatele voi, calcolando che da una zucchina si ricavano in media 6 fette spesse. Uso la parte apicale e il fondo per fare un brodo vegetale. Sempre 6 fettine si ricavano da una mozzarella da 125 g. Ma al suo posto potete scegliere di mettere una scamorza, bianca o appassita e affumicata. Come pure potete scegliere se aggiungere una fettina di salume a piacere. Dipende dal gusto e da cosa volete ottenere alla fine. Qualcosa di più delicato oppure dal sapore deciso. C'è chi ama la margherita e chi invece la quattro stagioni. Lo stesso vale per tutto quanto si realizza in versione pizza con verdure o carne.
Senza dimenticare che si possono aggiungere erbe aromatiche a piacere. Questo per dirvi di usare il canovaccio di base della ricetta, ma poi date sfogo a gusti personali e fantasie varie.

-ricetta-
2 zucchine tonde
2 mozzarelle
salsa di pomodoro ristretta
salumi affettati (opzionali)
origano e/o polvere di capperi
olio evo
sale
Affetto le zucchine a rondelle spesse circa 1 cm e le metto in un piatto a spurgare per 30' dopo averle spolverate di sale.
Quindi le tampono con carta da cucina e le allineo su una placca rivestita di cartaforno leggermente oliata.
Sopra stendo della salsa di pomodoro, poi una fettina di mortadella o petto di pollo arrostito o arrosto di maiale, tutti prodotti che trovate tra i salumi al supermercato.
Se è stagione posso usare anche fettine sottili di pomodori maturi al posto di un velo di salsa.
Metto ancora poca salsa di pomodoro, spolvero con polvere di capperi o origano e quindi faccio cuocere in forno caldo, a 180° per 30', quindi estraggo la placca e sopra ogni pizzetta metto una fettina di mozzarella.
Rimetto in forno per 5', giusto il tempo di far fondere il formaggio senza che si secchi e asciughi.
Porto subito in tavola.

giovedì 12 maggio 2016

Sovracosce di pollo stile pizza

E finalmente piove... tutti contenti tranne me. Ne butta a secchiate da martedì sera. Mi ha già stancato ma sono pronta ad accettarla purché nel weekend splenda un po' di sole; arriveranno un po' di amici e con il diluvio non è proprio il caso.
Magari questa potrebbe essere una ricetta che potrei fare per loro.
Un secondo che piacerà di sicuro ai ragazzi, ma anche a tutti gli amanti della pizza.
Succulente sovracosce di pollo disossate con un saporito ripieno e ricoperte di salsa di pomodoro e mozzarella, fatte cuocere e gratinare in forno. In questo modo rimangono umide e morbidissime.
Appetitoso secondo piatto economico e versatile.
Ho dovuto togliere la pirofila dalla tavola, mio marito se ne sarebbe servito altre tre porzioni.
Vi prego, quando vedete sui banchi del supermercato vassoi con involtini variamente composti e già pronti, resistete alla tentazione di acquistarli pensando "che bello, sono già pronti da cuocere". Fare da sé questi piatti in casa richiede poca applicazione in cambio del vantaggio di sapere con quali materie prime sono stati assemblati.
Non torno a ripetermi sull'importanza e la valenza della carne di pollo nella dieta, anche se bianca contiene tanto ferro quanto quella rossa; oramai si sa tutto sul suo valore nutrizionale, sulla sua digeribilità e versatilità. Tutti pregi che sono spesso sepolti sotto valanghe di pregiudizi e falsità nemmeno troppo celate.
L'importante è scegliere carne certificata e di sicura provenienza da allevamenti seri e italiani. Con tutte le industrie che allevano e trasformano avicoli nel nostro paese non abbiamo certo bisogno di importarne dall'estero. La carne di pollo, come quella di tacchino, è piuttosto economica e rende molto, perciò dobbiamo essere disposti a spendere qualcosa in più per avere una certificazione certa e sicura. Ne guadagneremo in salute ma soprattutto in qualità nel piatto.
Dosi per 6

-ricetta-
6 sovracosce di pollo
150 g ricotta/fiocchi di latte
40 g pomodori secchi
40 g parmigiano grattugiato
1 spicchio di aglio schiacciato
2 cucchiai prezzemolo tritato
200 g salsa pronta
100 g mozzarella tritata
1 uovo
buccia di limone grattugiata
sale, pepe
Disosso le sovracosce e le privo della pelle.
In una boule mescolo l'uovo, la ricotta oppure il cottage cheese ben scolato, il formaggio grattugiato, l'aglio tritato finissimo e il prezzemolo, condisco con sale e pepe. Profumo con un po' di scorza di limone grattugiata.
Stendo circa un cucchiaio di questo composto al centro di ogni sovracoscia e sopra metto un filetto di pomodoro secco.
Richiudo il pollo fermandolo con uno stecchino, li appoggio su una teglia oliata e li ricopro con una cucchiaiata di salsa di pomodoro e poca mozzarella. Spolvero con altro prezzemolo tritato e con un altro po' di formaggio grattugiato.
Copro la teglia con un foglio di alluminio e cuocio in forno a 170° per circa 35' prima di togliere l'alluminio e continuare la cottura per altri 10' ricoprendo con una fettina di mozzarella fresca.
Dopo un riposo di 5' a forno spento, servo in tavola questa appetitosa versione di pizza-pollo.
La salsa che avanzerà, sempre che nessuno ci faccia scarpetta col pane, è un ottimo condimento per pasta o riso asciutti.

martedì 10 maggio 2016

Torta di pappardelle al ragù

Che fare se avanza pasta al sugo? Una bella torta di pasta e uova.
Tanto meglio se l'avanzo è di pasta all'uovo condita da un sugo d'agnello.
Ebbene sì. Lo faccio sempre. Abbondo volutamente perché devo confessare quello che già in molti di coloro che mi conoscono sanno bene. Adoro la cucina degli avanzi.
Tenete presente che, per tutta una serie di motivi che non posso spiegarvi, in pratica sono ormai due anni che la sera non ceno. Proprio per questo ogni qualvolta abbiamo un evento di sera non assaggio nemmeno, ma il giorno dopo sono ben contenta di provare quello che ho servito agli ospiti.
E così spesso riciclo gli avanzi in modo da renderli più gradevoli al consorte.
Queste pappardelle, che tanto sarebbero piaciute a mio padre, erano davvero giganti, di quelle grandi che non si riesce a raccoglierle con la forchetta e devi mangiare con un lenzuolo al collo al posto del tovagliolo. Il sugo era in stile abruzzese.
Insomma, un piatto che caldo e appena condito era favoloso.
Ma anche ridotto a frittata era niente male. E con giornate come quella odierna, con temperature al ribasso e tanta pioggia, un comfort food ci sta.
Dosi per 4

-ricetta-
una porzione abbondante di pappardelle cotte e condite al ragù
4 uova
100 g formaggio grattugiato (metà grana e metà ricotta salata o pecorino)
una noce di burro
Sbatto leggermente le uova in una boule capiente, aggiungo prima i formaggi poi la pasta che ho tagliato a pezzetti. Amalgamo bene.
Scaldo nella doppia padella per frittate perfette una noce di burro, verso la pasta e cuocio per i primi 4' a fiamma alta e scoperto. Poi copro con la seconda padella e abbasso la fiamma, proseguendo la cottura altri 4/5' prima di girare la frittata.
Faccio rosolare e cuocere anche dall'altro lato, poi trasferisco tutto su un piatto da portata e servo a fette.
È ottima calda, ma non sfigura neanche fredda nel cestino di picnic.

domenica 8 maggio 2016

Pere Williams speziate cotte nel vino rosso con panettone alla meneghina

Questa cosa che si possono modificare i post anche dopo la pubblicazione mi piace.
Stupidamente mi sono dimenticata di fare gli auguri a tutte le mamme, Giulietta mia compresa. Anche se a lei li ho fatti ieri sera.
Una ragione in più per proporre un dessert al cucchiaio che si può preparare in due tempi, quindi anche le mamme con poco tempo possono organizzarsi in anticipo.
Con calma si cuociono le pere, anche il giorno prima, poi si compone il dolce negli ultimi 10 minuti.
Per ottenere pere saporite e morbide al punto giusto, che si tagliano con un cucchiaino, acquistate le Williams anche un po' indietro di maturazione e conservatele al fresco ma non in frigorifero per qualche giorno. Vedrete che la loro buccia da verde diventa gialla e la pasta è più cedevole.
La speziatura si ottiene aromatizzando del buon vino rosso di medio corpo, come una Barbera o simili dell'Oltrepò, con un anice stellato, un chiodo di garofano, un pezzetto di cannella e qualche bacca di cardamomo. Oltre che, naturalmente, a zucchero di canna tipo muscovado.
È un ottimo sistema per riciclare panettone avanzato, lasciato all'aria per qualche ora si asciuga e poi lo si scalda in forno prima di ripassarlo in padella nel burro, giusto il tempo perché prenda un po' di colore. Se non avete panettone a disposizione un'alternativa golosa sono i waffles, che vanno anch'essi scaldati.
Per le dosi calcolate che per 4-5 pere occorre una mezza bottiglia di vino e un cucchiaio di zucchero per frutto.

-ricetta-
pere Williams
zucchero di canna scuro
anice stellato, chiodo di garofano, cardamomo, cannella
vino rosso, 400 ml
panettone un po' raffermo
burro
Ricavo dal panettone fette spesse un dito. Le passo in forno caldo per 10', poi scaldo una noce di burro in una padella grande e rosolo le fette che nel frattempo si sono asciugate. 
Riscaldo anche le pere che ho mantenuto nello stesso tegame dove le ho cotte per almeno 30', dopo averle sbucciate mantenendo il picciolo.
Nel tegame assieme alle pere ho messo lo zucchero, un cucchiaio per frutto, le spezie e il vino.
Porto a ebollizione, abbasso la fiamma e proseguo la cottura girando la frutta ogni tanto sino a che il fondo di vino non si addensa in sciroppo.
Compongo il dolce nei singoli piatti mettendo una pera e parte dello sciroppo, affiancando una fetta dorata di panettone.
Se non è stagione di panettone provatele con un waffle o gaufre al burro, fatto rosolare e scaldare bene.

sabato 7 maggio 2016

Monkey bread salato


È un pane che si compone di tante palline affiancate una all'altra, anche detto pull apart, poiché ogni pezzetto di pane, farcito all'interno, si unge di burro fuso o olio in superficie.
Uno dei più amati dagli americani è spalmato di burro aromatizzato con aglio tritato.
Che il suo nome derivi o meno dal frutto dell'albero delle scimmie o che ricordi le circonvoluzioni cerebrali, fatto sta che è un bel sistema per portare in tavola un pane farcito, ottimo da aperitivo.
Ogni volta che ne preparo uno è un successo.
Al centro di ogni pallina ci metto sempre qualcosa di diverso, dipende un po' dal vino con cui verrà abbinato e un po' da quel che ho in frigorifero. Avanzi di salumi e formaggi vari, a seconda anche dei gusti dei commensali.
Questo che vi propongo oggi ha la pasta maneggiata con polvere di cipolle arrostite e contiene un dadino di filetto di maiale affumicato, una specialità del solito macellaio altoatesino, che potete sostituire con prosciutto cotto, e uno di formaggio. Infine è unto con una emulsione di olio e pasta di olive verdi.
Chissà come sarà composto quello che cuocerò oggi per brindare a me. Per ora scappo a comprare il mio regalo. Poi si vedrà.

-ricetta-
800 g pasta di pane
una fetta spessa di prosciutto cotto
100 g formaggio tipo casera
pasta di olive verdi
cipolle arrostite e seccate
olio evo
sale
Dopo aver tenuto la pasta di pane alcuni giorni in frigorifero la porto a temperatura ambiente, la lavoro un pochino sul piano infarinato inglobando un cucchiaio di cipolle seccate e tritate (Ikea) e la divido in bocconi tutti dello stesso peso, circa 40 g. 
Li lascio riposare intanto che divido a dadi il prosciutto e il formaggio.
Quindi allargo ogni boccone e ci metto al centro prosciutto e formaggio. Richiudo il pane formando una pallina e le accosto una all'altra in una teglia rivestita con cartaforno oliata.
Formo un anello di panini che spalmo in superficie con un po' d'olio sbattuto con la pasta di olive.
Inforno il monkey bread a 200 per circa 25/30'. Lo sforno, elimino teglia e carta e lo metto su un vassoio.  

giovedì 5 maggio 2016

Gin Margarita

Che a volte sono di gusti difficili, lo so. Chissà come avrei potuto fare se avessi avuto vent'annni al giorno d'oggi che tanto va di moda scolarsi litri di tequila. A me non piace per nulla. Punto.
Però nell'insieme i cocktails sour, cioè a base di un distillato + succo di limone o lime + un altro liquore dolce non mi dispiacciono affatto.
Allora al mio bartender personale e familiare, la mia dolce metà, non resta che adattare delle versioni just for me dei più classici. Nel caso del Margarita, cocktail messicano per eccellenza, l'ha rivisto sostituendo la parte di tequila con gin, scegliendo l'Aviation American, un tipo di gin extra secco.
Ha usato la più classica delle dosi: la 2:1:1
Grazie caro, apprezzo sempre molto le tue creazioni!
A tal proposito, tutti i messicani e gli americani latinos, californiani soprattutto, oggi celebrano la festa nazionale del Cinco de Mayo.

-ricetta-
50 ml gin
25 ml triple sec
25 ml succo lime
1 schizzo di Orange bitter

Mettere tutto nello shaker assieme a qualche cubetto di ghiaccio e scuotere con vigore.
Versare nella copita classica da Martini cocktail e decorare con una fettina di lime.

martedì 3 maggio 2016

Risotto scampi, tardivo e peperone

Con un buon calice di vino, nello specifico un bianco di Bourgogne della Côte Chalonnaise, è stato un vero régal, come dicono i cuginetti francesi quando si riferiscono a qualcosa di buono che si mangia-beve.
Il risotto ha quel giusto punto di dolce-amaro e colorato che serve.
Non state a sprecare soldi per scampi interi giganti, ne bastano di normali, tanto il brodo di cottura di fa con i gusci e qualche testa.
Poi se non volete fare il fumetto potete sempre usare un brodo vegetale leggero: il solito di sedano, carota e cipolla.
Io ho trovato questi scampi in offerta e non appena li ho visti mi è venuto in mente di farci il risotto.
Casualmente il consorte aveva messo in fresco questa bella bottiglia, quindi perché no?
A me piacciono i risi semifini a chicco medio-piccolo. Ma nulla vieta che si usino i superfini Arborio o Carnaroli.
Dosi, insolitamente, per 2

-ricetta-
180 g riso Rosa Marchetti
1 cespo radicchio tardivo
1/2 peperone giallo
1 scalogno o 1 cipollotto
8 code di scampo
brodo di pesce, o vegetale
olio evo
Taglio il peperone a dadini e il radicchio a pezzetti.
Affetto e trito lo scalogno pulito, pulisco dai carapaci le code di scampo e assieme a un paio di teste preparo il fumetto con cui bagnare il riso, assieme a una costa di sedano, un pezzo di cipolla e una carota.
Scaldo un velo d'olio nella risottiera e ci rosolo lo scalogno/il cipollotto, poi metto metà del radicchio e del peperone. Il resto lo aggiungerò a cottura quasi ultimata perché mantengano la loro croccantezza.
Quando sono appassiti verso il riso, lo faccio tostare poi inizio a bagnare col fumetto o con brodo vegetale, aggiungendolo a mestoli man mano che asciuga.
Quando il riso è molto al dente aggiungo il resto delle verdure che ho tenuto da parte e gli scampi, divisi a metà.
Porto a cottura mescolando, poi manteco con un filo d'olio. Regolo di sale, faccio riposare 3' poi servo in tavola.
Il vino? Givry Premier Cru Servoisine del 2014. Molto fresco, forse troppo giovane, ma è così difficile trovare dei Bourgogne di qualche anno a meno che non vengano gelosamente custoditi in cantina, facendo finta di averli dimenticati.




domenica 1 maggio 2016

Torta di mele fondente


Un dolce facile, veloce da preparare, buono in maniera indecente.
Non sono certo i francesi a doverci insegnare come si fa una torta di mele, ma così non l'avevo mai fatta e mi è piaciuta parecchio.
Ho seguito il video-tutorial di Chef Damien di 750 g, una rivista di cucina edita in Francia, e una volta fatta ho deciso di pubblicarla modificando appena le dosi di zucchero, che ho trovato un filo eccessive; è un mio limite lo so, ma proprio non ce la faccio a fare dolci troppo zuccherosi.
Togliendo un po' di zucchero ho aggiunto l'aroma del rum.
E secondo me, alla seconda replica, ci ho azzeccato.
Naturalmente lo chef ha consigliato di usare anche altra frutta a piacere, sempre con una buona dose di acidità, tipo more, mirtilli, prugne a pasta dura, pesche o albicocche sempre a carne ferma e soda. Esperimenti da provare assolutamente.
Buon primo maggio a tutti! Non è tanto bello celebrare la festa dei lavoratori di domenica... ma è facile consolarsi, l'anno prossimo cadrà di lunedì.
Dosi per 8/10

-ricetta-
150 g farina 00
120 g zucchero
100 ml latte
60 ml olio di arachidi
3 mele (meglio se asprigne)
2 uova
1 limone non trattato
1 bustina di lievito
sale
-----
80 g burro
80 g zucchero
1 uovo
cannella
5 cl rum
Per prima cosa preparo l'impasto, che rimane molto morbido.
Mescolo con una frusta a mano, in una boule, farina, lievito, sale e zucchero. Poi aggiungo le uova, mescolo di nuovo e diluisco col latte e l'olio. Profumo con la buccia grattugiata del limone, mezzo dovrebbe bastare. Ottengo un impasto liscio e morbido che verso in uno stampo da 24 cm ben imburrato e infarinato, oppure rivestito di cartaforno.
Sbuccio le mele, elimino il torsolo e le taglio a dadi.
Distribuisco tutte le mele nella pasta, sono abbondanti ma è così che dev'essere.
Metto lo stampo nel forno, precedentemente acceso e portato a 170°, facendo cuocere per 35' circa.
Intanto nella boule mescolo l'uovo col burro sciolto e lo zucchero. Profumo con un cucchiaino di cannella e il rum. Verso questa crema sulla torta e la rimetto in forno per altri 10/15'.
Quindi la sforno, aspetto 10' poi la trasferisco su un piatto di servizio.

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