venerdì 4 settembre 2015

Fuori Expo e un invito gradito #parcomaremma

Niente ricetta oggi, ma il racconto di un'esperienza gusto-sensoriale. A volte essere food blogger ha i suoi vantaggi.
I primi giorni di agosto nella mia casella mail è giunto l'invito a partecipare a un incontro con degustazione 'Parco della Maremma a tavola', ai Chiostri dell'Umanitaria nell'àmbito di La Toscana a Milano, dei prodotti del Parco della Maremma Toscana. #parcomaremma
La data in questione era il 17 agosto e ho subito accettato con entusiasmo, chiedendo di includere il consorte in qualità di sommelier, visto che le nostre vacanze, ancora lontane, ci trattenevano in città.
Non mi sono affatto pentita di aver aderito all'invito benché conoscessi già la zona, visitata da piccola. È stato interessante e illuminante ascoltare la presidente del Parco e i vari intervenuti, raccontarci delle meraviglie del loro territorio, non solo paesaggistiche ma anche eno-gastronomiche, e dei meravigliosi prodotti che quella terra, un tempo malsana e paludosa, regala in abbondanza.
Solo adesso sono riuscita a trovare il giusto tempo per dedicare a queste persone e alla loro amata terra le parole adatte a ringraziarli.
Mentre la presidente del parco, Lucia Venturi, parlava con composto e pacato entusiasmo, dietro di lei scorrevano bellissime immagini del parco durante le differenti stagioni, del documentario 'Sguardi in ascolto', documentario girato da Francesco Falaschi. In sala era presente il regista Walter Bencini che,  nel pomeriggio, avrebbe presentato il suo film: I cavalieri della laguna, dedicato ai pescatori di Orbetello grandemente provati dalla moria per mancanza di ossigeno di questa estate anomala e bollente, nel padiglione Italia di Expo.
Chiedo scusa ma, troppo distratta dalle immagini e dal racconto, non ho segnato il cognome del nostro amabile intrattenitore, ricordo solo il nome Francesco, persona garbata e colta che ci ha raccontato e accompagnato con entusiasmo, introducendo i vari protagonisti che, coi loro prodotti, hanno solleticato il nostro palato.
A cominciare dai formaggi prodotti da latte maremma, che già conosco perché normalmente consumo il loro latte fresco all'isola d'Elba. Hanno presentato un 'grana' che hanno chiamato Granmaremma, stagionato 15 mesi, delicato ma saporito e col giusto punto di stagionatura che consente un suo versatile utilizzo in cucina. Hanno messo in degustazione anche un pecorino stagionato (ma non troppo, proprio come piace a me) e una caciotta. Il tutto accompagnato da profumate e deliziose gelatine dolci del Duchesco e dell'azienda Cupido di Magliano, che gestisce anche un agriturismo e che produce fermentati artigianali da dessert e meditazione (una vera scoperta). Ma non solo, latte Maremma produce da poco anche biscotti, a base latte, ovviamente.
Poi è stata la volta del riso, l'unico prodotto in Toscana, vicino al Parco Naturale dell'Uccellina. Riso di qualità superiore, viene sbramato con macine a pietra per rispettare al massimo l'integrità del chicco, che in questo modo mantiene tutte le caratteristiche organolettiche e nutritive; qualità che si riscontrano all'assaggio. Ne producono due qualità tra le migliori per risotti, ovvero Arborio e Carnaroli.
E poi c'erano due ragazzoni rappresentanti di Orbetello pesca lagunare, che ci hanno parlato dei presidi Slow Food della loro laguna, la 'bottarga di Orbetello', di cui vanno giustamente orgogliosi, ricavata da cefali che non hanno nulla a che invidiare ad altre specie, anzi! Ma il consorzio non produce solo bottarga, ovviamente affumicano sia i cefali dai quali la ricavano, come pure anguille e ombrine.
Preparano inoltre sughi pronti e filetti di pesce in vasetto di palamita del mare di Toscana, che conosco troppo bene essendo tra le catture preferite da mio marito, nelle sue battute di pesca a traina all'Elba. Tutti prodotti, questi di Orbetello pesca lagunare, reperibili alla Coop o alla Conad. Anche qui a Milano, dove non vedo l'ora di fare un salto per verificare e acquistare!
Non posso concludere senza menzionare le prelibatezze offerteci dalla cuoca Cristina, se non ricordo male, del Duchesco, biofattoria ad Alberese. La signora ha preparato non solo il pane ai cereali che ha accompagnato tutto il pasto, ma anche una lasagna vegana con verdure locali, squisita, e poi uno stracotto di vacca maremmana al ciliegiolo, vino prodotto dal Duchesco che ha accompagnato, anche  nel bicchiere, la portata di carne così abilmente marinata e cotta a lungo che si tagliava con un grissino, anche se la cosa che mi ha più stupito è stato il sapore della carne. Avrei fatto il bis!
La degustazione si è conclusa prima con pesche noci, maremmane ovviamente, marinate al bianco Bizzosa, che aveva il gusto particolare di tutti i vini prodotti da agricoltura biologica, quindi con cantucci (sempre di Cristina) e biscotti (di Latte maremma) da intingere in un fermentato di Aleatico e miele millefiori e di Moscato e miele, che porta un nome evocativo, Maremma maiala.
Al termine saluti e convenevoli di rito e un gradito omaggio da parte di latte maremma, uno spicchio del loro Granmaremma.
Adesso non vedo l'ora di avere un lungo weekend a disposizione per poter partire alla ri-scoperta di questi meravigliosi territori.
Alla prossima e grazie #parcomaremma!

Cari amici lettori e gourmands spero, con questo racconto, di avervi messo un po' di curiosità. Il Parco Maremma non è troppo distante, dopotutto è in Toscana, al centro del nostro stivale. Ricordiamoci ogni tanto delle bellezze naturali che abbiamo a portata di mano e rechiamoci a visitarle. E godiamo dei buoni prodotti che ci possono offrire.


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