venerdì 1 agosto 2014

La bobba carlofortina o suprema di fave secche

Buon primo d'agosto!
Chissà perché penso al mare... Voi che dite? Chiacchiero sempre di ricette, e parla di qui e di là, scambio idee e mi confronto con chi è già tornato dalle vacanze, raccontandomi di quello che ha gustato sul posto.
Le mie vacanze isolane sono ancora lontane. Comunque anche l'attesa, per poi andarsene quando quasi tutti riprendono a lavorare, ha il suo fascino.
Oggi vado a fare un giretto virtuale nelle splendide isole del versante sud-occidentale della Sardegna.
Bobba non solo è una rinomata e bellissima spiaggia dell'isola di San Pietro vicino a Carloforte.
E' altresì una zuppa della cucina locale a base di fave secche o fresche, se di stagione, e verdure.
Si gusta tiepida o fredda. Poverissima ricetta che richiede il lungo ammollo di una notte per le fave e una successiva lenta cottura a fuoco moderatissimo.
Facile ed economica, si serve completata da basilico, da crostini di pane e un filo di olio extravergine.
Mangiare legumi fa bene alla salute, recentemente i nutrizionisti continuano a proclamare i loro effetti benefici per diabetici e ipercolesterolemici.
Sono proteici, sazianti, ricchi di fibre e hanno un basso indice glicemico. Basta non eccedere col condimento. Abituatevi ad avere una ciotola di essi in ammollo e cuoceteli per poi utilizzarli come contorni, in sughi e condimenti.
Le fave secche sono prive della buccia, quindi gli effetti poco piacevoli a livello intestinale sono ridotti.
Ma dovete sapere che, se si consumano abitualmente legumi, l'intestino poco alla volta si abitua e gli effetti indesiderati si attenuano man mano.
Non fate caso come al solito alla foto che ho allegato, l'ho servita in monoporzioni come entrée.
Dosi per 6

500 g fave secche
300 g zucchine
150 g cipolla
2 spicchi aglio
erbe aromatiche a piacere
olio evo
sale, pepe
Lascio in ammollo le fave per tutta la notte, poi le scolo, le sciacquo bene e le metto a insaporire in una pentola, meglio se di coccio, con un filo d'olio e l'aglio tritato.
Quindi le ricopro con 2 litri di acqua, porto a bollore, abbasso la fiamma e copro.
Lascio cuocere molto lentamente, dopo una mezz'ora aggiungo le zucchine a tocchetti e la cipolla affettata, proseguo nella cottura per circa 3 ore.
Profumo con alcune foglie di basilico spezzettate, ma anche maggiorana fresca, se ne ho nell'erbario.
Devo ottenere una zuppa piuttosto densa, con le fave naturalmente spappolate. Regolo di sale e spengo.
Lascio intiepidire prima di servire la zuppa con pepe macinato al momento e un filo di olio evo, accompagnando con pane abbrustolito, oppure croccanti cornetti di coppiette ferraresi.

Noi gli abbiamo abbinato un Sauvignon francese prodotto da Domaine Vacheron a Sancerre, vino da agricoltura biologica, sapido, fruttato ed elegante.
Ma l'ovvio abbinamento sarebbe con un bianco regionale, Vermentino di Gallura o Nuragus di Cagliari.

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