sabato 1 giugno 2013

Malfatti di ortiche al cucchiaio

Siamo arrivati a giugno, ci avviciniamo all'estate senza aver goduto della primavera e quei cattivoni dei meteorologi già preannunciano che sarà una stagione anomala. Uff!
Consoliamoci cucinando. I veri malfatti sono gnocchi irregolari a base di ricotta e spinaci, chiamati anche gnudi. Questi sono malfatti perchè più irregolari di così non potevo farli.
E' diverso anche l'impasto perchè a base di patate e ortiche, un uovo e farina. E' rimasto piuttosto molliccio e non volevo aggiungere altra farina che avrebbe cambiato il loro sapore.
Avevo inizialmente pensato di fare gli spätzle, ma la consistenza dell'impasto era troppo solida e non passava dalla grattugia, per cui non ho trovato altra alternativa che formarli al cucchiaio, cuocerli pochi alla volta e raccoglierli man mano in una pirofila.
Per esaltare il sapore dell'impasto li ho semplicemente conditi con olio extravergine e formaggio grattugiato. Un ottimo extravergine è il Carusìa di Viragì, ottenuto da olive di varietà Tonda Iblea coltivate con agricoltura biologica, è profumato e fruttato, si sposa bene con le ortiche e si esalta col parmigiano. Penso che condire gnocchi verdi con l'olio al posto del burro sia più indovinato.
Continuo a raccogliere ortiche, sino a che piove a intermittenza la loro crescita è veloce. Le cimo e dopo pochi giorni posso raccogliere nuovi germogli, sempre pulitissimi, teneri e verdi.
Quest'anno mi è presa così, è il momento delle ortiche.
Con le dosi delle patate sono sempre in crisi, gli gnocchi li faccio a occhio tenuto conto che se son troppi li offro a qualche amica.
Dosi per 4

-ricetta-
700 g patate
100 g ortiche cotte
150 g (circa) farina
1 uovo
sale, pepe
olio e parmigiano
pinoli
Lesso le patate e nel frattempo sbollento le ortiche che poi frullo aggiungendo un filo della loro acqua di cottura.
Scolo le patate, le sbuccio e le schiaccio. Le raccolgo in una boule e le mescolo con le ortiche e con l'uovo, metto un pizzico di sale e impasto aggiungendo farina sino a ottenere un composto legato ma morbido, non lavorabile a secco sul tagliere.
Lascio riposare un po' l'impasto e poi metto a scaldare una pentola di acqua salata.
Mi preparo una pirofila accanto e col cucchiaio lascio cadere pezzetti di impasto nell'acqua che bolle.
Formo pochi pezzi alla volta per non abbassare la temperatura dell'acqua e li scolo appena risalgono in superficie.
Li adagio nella pirofila unta d'olio e quando uno strato è completo li spolvero con formaggio grattugiato e un filino d'olio, poi ripeto un nuovo strato e condisco nuovamente. Macino un po' di pepe (facoltativo) e cospargo con una manciata di pinoli.
Quando ho finito l'impasto posso anche coprire la pirofila e tenerla pronta da scaldare dopo qualche ora, oppure la inforno subito per pochi minuti a 200°.

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