sabato 18 maggio 2013

Filetto di maiale al camembert

Quante esperienze si devono fare nella vita? Se per stavolta (forse) si scampa un'alluvione, ieri sera ci siamo tolti lo sfizio di vivere una frana a 150 m da casa.
Questo venerdì 17 mi ha portato decisamente sfortuna, è stato come sommare un gatto nero che ti attraversa la strada, passare sotto una scala aperta, aprire un ombrello in casa, poggiare il cappello sul letto, rovesciare il sale a tavola, rompere una bottiglia d'olio o uno specchio.
Intanto avevamo una cena coi soliti 12, dei quali solo uno è arrivato alle 20.00, alle 20.10 è caduta la frana e gli altri sono arrivati appena dopo che una massa enorme di terra ingombrava l'argine, scivolata dalla collina intrisa di acqua. E fortuna che non è successo mentre passava qualcuno, l'automobile sarebbe stata trascinata nelle acque vorticose del fiume e allora sì che sarebbe stato un dramma.
Ma non basta, poco prima delle 20.00 siamo rimasti senza luce, un mega fulmine ha prodotto un guasto alla linea, ripristinato in un'ora ma capirete che, dovendo cucinare era un bel problema.
La benna che doveva sgombrare la strada è arrivata verso le 23, gli amici non potevano certo avventurarsi scavalcando dune di fango, oltretutto mentre si decideva cosa fare della cena si è prodotta una seconda frana. Spavento generale. E decisione di rinunciare alla cena.
La protezione civile già nel pomeriggio aveva evacuato molte famiglie dei comuni circostanti a causa di frane... ci mancava solo che imponessero anche a noi un simile obbligo.
Per ora nulla si sa, l'alzaia è interrotta a titolo cautelativo, possiamo solo sperare che non si rimetta a piovere forte.
Niente male come giornata della sfiga! e pensare che io NON sono superstiziosa.
Non vi dico cosa ne è stato di tutti i piatti ormai pronti... tanto lavoro per nulla! Con l'unico amico abbiamo stappato uno Champagne superlativo e poi un Puligny Montrachet Premier Cru... era l'unico modo per consolarsi. Saluto da questa pagina tutti i commensali che ieri sera non hanno potuto condividere con noi.
Questa ricetta, comunque, non era tra quelle di ieri. Ve la racconto.
Ogni tanto torno a cucinare carne proponendo tagli piuttosto economici, di buona resa e facili da preparare. E' sabato, magari uscite per fare la spesa e questa potrebbe essere un'idea per il secondo di domani.
Il filetto di maiale, o filet mignon, combina egregiamente tutte queste qualità, si presenta bene in tavola e un pezzo di 800 g basta per 6 persone.
Molte volte ho parlato dei suoi valori nutritivi, grazie agli allevamenti odierni è una carne magra, morbida e succulenta.
Il mio consiglio è di stare un pelino indietro con la cottura, non deve mai stracuocere altrimenti diventa stopposo.
Cotto in questo modo permette di ricavare dei tournedos a fine cottura, così anche i meno pratici non avranno problemi con la legatura dei singoli pezzi.
Accompagnatelo a piccole patate novelle con la buccia, per fare in modo che cuociano contemporaneamente alla carne le ho sbollentate prima, per 5' in una pentola di acqua bollente.
Dosi per 6

-ricetta-
1 filetto da 800 g
120 g camembert
10 foglie di salvia
lardo a fettine
sale, pepe
olio evo
600 g patate novelle
Mi preparo il formaggio tagliato a fettine, le foglie di salvia pulite e 3 fettine di lardo, oltre allo spago.
Taglio il filetto, dopo averlo rifilato eliminando le nervature, aprendolo a libro in senso verticale, lo salo leggermente, macino poco pepe e stendo sulla sua lunghezza alcune fettine di lardo, camembert e foglie di salvia. Avvolgo a salametto, stendo sul tagliere una fila di fettine di lardo, ci appoggio il filetto, lo arrotolo e lo lego in più punti.
Ungo una teglia e ci appoggio il filetto, lo contorno con le patatine sbollentate e le salo con poco sale aromatico. Metto anche alcune foglie di salvia e un filino d'olio e inforno, nel forno già a 200° per 10', poi lo giro e mescolo le patate, porto la temperatura a 180° e continuo la cottura per altri 15'.
Spengo, avvolgo il filetto in un foglio di alluminio lasciandolo riposare per 10' al caldo del forno spento, poi lo libero dallo spago e lo taglio a tranci spessi.
Lo servo con alcune patatine di contorno e un po' del fondo di cottura.
Ci siamo fatti del male (bene)... e come abbinamento è stato scelto un Rosso Sebino di alta classe, il Maurizio Zanella (espressione in rosso del proprietario di Ca' del Bosco), vendemmia 2006. Non dico altro!

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