martedì 15 novembre 2011

Torta salata di farro perlato

Mi è avanzato del farro e non voglio tenerlo in dispensa a lungo essendo da agricoltura biologica, una volta aperta la confezione sottovuoto, meglio consumarlo quanto prima.
Devo collaudare il nuovissimo termostato del forno, che mi aveva tragicamente lasciato a piedi lo scorso fine settimana...cosa di meglio che recuperare un avanzo e trasformarlo in qualcosa di appetitoso?
Ritrovandomi con una ciotola di chicchi di questo antichissimo cereale coltivato sin dal neolitico (X millennio A.C.), ricchissimo di fibre insolubili quali cellulosa e lignina, che favoriscono il transito intestinale perchè restano indigerite, a tutt'oggi coltivato in Italia principalmente in Garfagnana, dove ha ottenuto il marchio IGP, mi sono ricordata di quando assaggiai per la prima volta questa prelibata torta, è stato molto tempo fa nel corso di una gita nella regione tra le Apuane e l'Appenino tosco emiliano.
E' una ricetta rustica ma molto nutriente, l'ho rielaborata a memoria, secondo il mio gusto e in base a quel che c'è in frigorifero.
La ricotta che acquisto abitualmente è quasi sempre di pecora, trovo che abbia un sapore più deciso ed è più digeribile di quella vaccina.

-ricetta-
250 g farro perlato
200 g ricotta di pecora
50 g parmigiano grattugiato
50 g pecorino grattugiato
3 uova
timo e prezzemolo tritati
noce moscata, pepe, sale e olio evo

Cuocio il farro per il tempo necessario indicato sulla confezione, mediamente 45', dev'essere morbido.
Sbatto le uova in una terrina e le mescolo al farro, aggiungo i formaggi, le erbe tritate, una grattata di noce moscata, sale e pepe nero.
Amalgamo bene il composto e lo verso in una tortiera bassa foderata di carta forno, lo livello e lo spolvero con altro formaggio grattugiato, poi completo con un giro d'olio a filo.
Inforno a 180° per 40' circa o fino a che non si è formata una bella crosticina.
La taglio a fette che servo tiepide, accompagnate da qualche fettina di bresaola o di crudo toscano.

In omaggio alla provincia di Lucca, dove sta la Garfagnana, lo abbinerei a un Montecarlo Rosso.

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